Atelier Panormos – La Bottega
Una delle componenti del programma culturale di Kultur Ensemble Palermo è il programma di residenza italo-franco-tedesco Atelier Panormos – La Bottega. Il nome del programma di residenza deriva dal nome greco di Palermo (Panormos), che descrive l'intera lunghezza della città o della sua costa come un "buon approdo naturale". La residenza d'artista offre tempo e spazi per la ricerca e la creazione nell'ambito di progetti franco-tedeschi.
Per il suo primo anno di vita, il programma di residenza è stato accompagnato da due personalità di riferimento nel campo dell’arte contemporanea internazionale: Chiara Parisi, direttrice del Centre Pompidou-Metz, e Andrea Lissoni, direttore artistico della Haus der Kunst di Monaco di Baviera. I due "mentori" hanno individuato i primi sei artisti residenti nel corso del 2021 e del 2022: caner teker, Juliette Minchin, Melika Ngombe Kolongo (NKISI), Morgane Tschiember, Flaka Haliti e Sébastien Thiéry (Collettivo PEROU).
A partire da settembre 2022, i residenti di Atelier Panormos – La Bottega sono selezionati da una giuria composta da rappresentati del Goethe-Institut Italia e dell’Institut français Italia, oltre che da professionisti del mondo dell’arte e della cultura italiana.
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Inaugurazione di Kultur Ensemble Palermo ai Cantieri Culturali alla Zisa, 14 giugno 2021 -
Inaugurazione di Kultur Ensemble Palermo ai Cantieri Culturali alla Zisa, 14 giugno 2021 -
Inaugurazione di Kultur Ensemble Palermo ai Cantieri Culturali alla Zisa, 14 giugno 2021 -
Inaugurazione di Kultur Ensemble Palermo ai Cantieri Culturali alla Zisa, 14 giugno 2021
NEW FOlk
Rosa, la voix d'un peuple (Rosa, la voce di un popolo) è un ritratto sonoro che si inserisce nella tradizione degli Hörspiele tedeschi. Lo spettacolo rende omaggio a Rosa Balistreri, che attraverso il canto ha interpretato le dure condizioni della sua terra (la Sicilia) e della vita. Un filo sonoro e visivo segue il percorso di vita e la carriera della cantante siciliana, in un'immersione auditiva attraverso il suono dei luoghi, le voci della gente, la scrittura sonora e l'interpretazione dei canti.
New Folk crea una musica contemporanea fondata sulle radici tradizionali. Attraverso i canti e le melodie popolari siciliane, tratte dal repertorio di Rosa Balistreri, New Folk si identifica in questa matrice vocale come identità e patrimonio culturale.
Di e con:
Nicolò Terrasi – Ideazione e composizione, chitarre e creazione sonora
Nato a Palermo, il suo approccio artistico prevede una ricerca sulla composizione di musica strumentale, acusmatica e mista, oltre che sulla libera improvvisazione (Grand8 Ensemble) e sulla musica tradizionale (Tammorra). Crea musica per l'esecuzione dal vivo con la Cie. Risonanze, con Cie. Anima Théâtre, per film documentari e mostre. Diplomato in chitarra classica al Conservatorio di Palermo, si è perfezionato all'Ecole Normale de Musique de Paris, al Conservatoire du XXe Arrondissement di Parigi, al CNRR di Marsiglia e all'ENS Louis-Lumière. Sviluppa progetti educativi dedicati alla creazione musicale contemporanea (Musica Plastica, commissione Gmem-cncm) e laboratori di arte visiva e sonora (Botanique Sonore, Zoologie Fantastique, Sans nom dit...).
Serena Ganci – Voce, recitazione e sintetizzatore
Cantante, compositrice ed esecutrice, ha iniziato la sua attività di musica classica al Conservatorio di Palermo e ha conseguito il dottorato in musicologia in Francia, dove si è diplomata in canto jazz al Conservatoire du 13ème arrondissement di Parigi. In Francia, Serena Ganci ha costruito la sua formazione e la sua identità artistica, collaborando con la scena jazz parigina con la scena jazz parigina (Aldo Romano, Nicola Stilo, Laurent de Olivera, Simon Prattico...). ha prodotto il suo primo album, Scirocco, distribuito in Italia dall'etichetta Family Affair. Nel 2010 è tornata in Italia e ha vinto il primo premio "Musicultura" per la canzone d'autore, il Premio "Musicultura" per la canzone d'autore e il "Prix per il miglior progetto discografico". È stata inoltre invitata da Serena Dandini ad apparire nel talk show della RAI "Parla con Me" e al prestigioso "Premio Tenco". Nel 2013 inizia un'intensa collaborazione con la regista EMMA DANTE, diventando autrice e interprete di musiche per diversi spettacoli teatrali, esibendosi così nei più importanti teatri italiani. Negli stessi anni, inizia a lavorare come compositrice di musiche per il cinema.
Salvatore Meccio – Voce, recitazione, chitarra, tamburi
Nato a Catania, si è trasferito a Palermo negli anni ‘80, dove ha vissuto in un ambiente culturale e musicale che ha forgiato un forte interesse per la cultura popolare (il gruppo Agricantus, la cantante Rosa Balistreri, il cantastorie Ciccio Busacca, il poeta Ignazio Buttitta). Ha fondato l'ensemble di musica siciliana Tammorra, come autore/compositore, con cui si è esibito in festival internazionali a partire dagli anni ’90. Ha prodotto tre dischi per l’etichetta Buda Musique: "Ballu Tunnu", "Sali" e "Antology". Ha collaborato con diversi artisti della scena musicale italiana (Massimo Laguardia, Antonio Infantino, Agricantus, Orio Odori La Banda Improvvisa) e teatrale (Cie. Teatro-Arte Cuticchio, Nefissa Beninouche e Nadia Maklhouf). Ha prodotto due dischi per l'etichetta italiana Materiali Sonori: "A passu nicu -Live" e "Una Rosa per il Natale", dedicato alle canzoni natalizie della cantante folk siciliana Rosa Balistreri. Vive a Parigi. Insegna la tecnica del "tamburo a cornice" a Parigi e a Ginevra presso gli "Atelier di Etnomusicologia". È molto apprezzato per i testi che scrive in dialetto siciliano, e i testi delle sue canzoni (radicati nella tradizione e moderni allo stesso tempo) esprimono tutta l'ironia e la poesia della lingua siciliana.
Laurent Charles – Sassofoni
Dopo aver studiato sassofono al C.N.R di Metz e Versailles, si è dedicato alla creazione contemporanea e all'improvvisazione. Il suo lavoro si è sviluppato intorno alla relazione tra il suono e altre forme di espressione (teatro, danza, immagine, scultura). Nel suo percorso ha incontrato, tra gli altri, Annick Nozati, Fred Van Hove, Raymond Boni, i Dust Breeders, Camel Zekri, John Butcher, Vinko Globokar, Jacques Di Donato, Quatuor Stanislas, Kamel Maad, Fabrice Charles, Jean Luc Capozzo, Gerard Fabbiani e Marc Pichelin. Attualmente insegna al CRC di Saint-Raphael.
Bastien Boni – Contrabbasso
Diplomato in contrabbasso classico all'Ecole Nationale de Musique d'Avignon e in Musica per l'Immagine presso il Master SATIS Aix Marseille Université. Compone musica per il teatro, il cinema, l’ambito audiovisivo e la danza contemporanea, oltre a realizzare installazioni sonore in varie forme, tra cui sculture e oggetti sonori. È interessato alle intersezioni e agli incontri tra diverse discipline artistiche.
Si è esibito in Francia, Italia, Spagna, Portogallo, Taiwan, Giappone, Libano, Macedonia, Montenegro e alla Réunion, collaborando con musicisti, coreografi, registi e ballerini.
Marie Lelardoux – Regista, voce registrata
Dopo alcuni preziosi anni di studi teatrali e letterari, ha conseguito un master dal titolo "Sur le chantier d'un spectacle en construction" (seguito dalle prove di Matthias Langhoff), e ha proseguito la sua formazione presso i conservatori di teatro degli arrondissement di Parigi, poi con Claire-Ingrid Cottanceau, di cui è stata assistente dal 2001 al 2005. Da queste esperienze è nato il desiderio di "comporre" spettacoli, in un lavoro di scrittura e montaggio ritmico e sensibile. Nel 2003 ha fondato la Compagnie émile saar a Marsiglia nel 2003. Le sue creazioni attingono anche ad altri luoghi e percorsi laterali, in una costante ricerca di apprendimento e inclusione sociale. Collabora con altri artisti Alban de Tournardre negli spazi pubblici, Béatrice Kordon e Vincent Joly nella realizzazione dei loro film. Ha partecipato a corsi di formazione sul suono, sugli archivi sonori e sulla voce con Daniel Deshays, presso l'INA, France Culture e la Fonoteca della Maison Méditerranéenne des Sciences de l'Homme. Ha partecipato alla creazione di Radio Nunc (www.radionunc.org), dove ha sviluppato un programma di audiodescrizione.
Geno Lechner – Creazione di immagini, voce registrata
carriera di Geno Lechner inizia in teatro. Ha recitato nella prima di "Taking Sides" nel Westend di Londra, diretta da Harold Pinter, ed è stata in scena a Parigi per un anno con Michel Bouquet e Claude Brasseur. Alla Brooklyn Academy of Music ha interpretato il ruolo principale in The Forest, diretto da Robert Wilson, con le musiche di David Byrne. Dal 1990 ha recitato principalmente in film, tra cui Schindler's List, Immortal Beloved di Bernhard Rose e Flirt di Hal Hartley, e nel 1997 ha vinto il premio come miglior attrice in Argentina per Gesche's Gift di Walburg von Waldenfels, in cui ha interpretato un serial killer che ha portato scompiglio a Brema tra il 1785 e il 1831. Ha lavorato con Raoul Peck, Don Askarian, Wim Wenders, Rudolph Thome, Harald Bergman, Yolande Zauberman, Laurant Benegui ed è apparsa in numerose produzioni indipendenti dirette, tra gli altri, da Jon Jost, Arto Lindsay, Joan Jonas e Fouad El Khoury. Nel 2003 ha interpretato "Charlotte" in un film di Ulrike von Ribbeck, proiettato a Berlino e a Cannes e vincitore di numerosi premi. Nel 2004 ha recitato in "En Garde" di Ayse Polat e nei ruoli principali delle produzioni newyorkesi "Love" di Vladan Nicolic e "Going Under" di Eric Werthman.
2005 ha interpretato Sophie Charlotte per il 300° anniversario del Palazzo di Charlottenburg a Berlino, una grande produzione all'aperto con orchestra, cantanti e attori, e nel 2007 ha interpretato Medea in Verkommenes Ufer-Medeamaterial di Heiner Müller, diretto da Uwe Preuss al Teatro Barka di Budapest. È apparsa davanti alla macchina da presa nella produzione cinematografica serbo-bosniaca-tedesca "The Circle", diretta da Srdan Golubović, e ha interpretato e cantato Jenny in "L'Opéra de quat'sous" in una produzione teatrale montenegrina diretta da Tomi Janežič.
Una produzione: Compagnia Risonanze, Marsiglia (Francia/Italia)
Con il sostegno di:
Kultur Ensemble Palermo
Pic – Pôle Instrumental Contemporain, Marsiglia
Gmem – cncm, Marsiglia
Théatre l’R de la Mer, Marsiglia
Città di Marsiglia
DRAC/PACA
Curva Minore
CARLOTTA WACHOTSCH
![Carlotta Wachotsch Carlotta Wachotsch](/resources/files/png156/portaet_johanna-seggelke-v4-formatkey-png-w245.png)
Carlotta Wachotsch dedicherà la sua residenza alla scrittura e allo sviluppo della sceneggiatura del suo primo lungometraggio, che parla di un'amicizia tra due donne che vivono in epoche diverse: una vive nella campagna siciliana d'inizio Novecento, l'altra nella Germania contemporanea. Le due protagoniste si conoscono grazie a una lettera consegnata per errore e iniziano a comunicare tramite con lettere scritte a mano. L'autrice si occuperà della ricerca archivistica e dell'ulteriore sviluppo del concetto del film. La vita e il lavoro di Goliarda Sapienza sono uno dei riferimenti femministi principali di questa storia.
ALMA PALACIOS E MANON PARENT
© Marikel Lahana
Autobiographie des contradictions è la prima collaborazione teatrale tra Alma Palacios e Manon Parent. Il duo si ispira a diversi frammenti dell'opera della scrittrice siciliana Goliarda Sapienza (1924-1996), autrice - tra molte altre opere - del romanzo L'arte della gioia, pubblicato postumo nel 1998, e di cui offre traduzioni coreografiche, teatrali, musicali e visive. In un universo elettro-acustico creato dal vivo, le due interpreti prendono in prestito voci e corpi diversi per emanciparsi con complicità e umorismo. Celebrano l'amicizia che le unisce da 25 anni e rispondono alla forza vitale che hanno ricevuto dai libri di Sapienza. Esplorando il modo in cui hanno provocato un tale sconvolgimento in loro stesse e nella maggior parte delle persone che li hanno letti, cercano di capire più a fondo cosa si intende per “arte della gioia”, che sembra essere una vera e propria disciplina, una ricerca che implica dolore e costrizione, e di darle forma sul palco. Lo spettacolo debutterà nell'autunno 2024 al Théâtre Le Colombier di Bagnolet.
ALMA PALACIOS
Dopo aver studiato danza contemporanea al Conservatorio Nazionale Superiore di Musica e Danza di Parigi, Alma Palacios ha proseguito i suoi studi al P.A.R.T.S. di Bruxelles. Dal 2008 al 2011 ha ricevuto il premio Migros per la danza contemporanea. Nel maggio 2012 ha creato Mademoiselle Else, su testo di Arthur Schnitzler, con Frank Vercruyssen (compagnia cie Tg STAN). Ha lavorato nuovamente con Frank Vercruyssen nel novembre 2013 quando si è esibita in Nusch. Ha lavorato con i coreografi e registi Mathilde Monnier, Guillaume Guilherme, Emmanuelle Pépin, Thomas Fourneau, Jacinto Lucas Pires e Hélène Rocheteau. Dal 2016 al 2018 ha recitato in Bovary di Tiago Rodrigues e ha fatto parte del progetto Occupation Bastille al Théâtre de la Bastille. Tra il 2018 e il 2019 è stata in residenza al Château de Monthelon, per la creazione del suo monologo Comme une sauterelle. È cantante del gruppo Danger Dragon, con sede in Borgogna. Attualmente sta lavorando con Manon Parent a Autobiographie des contradictions, che debutterà nell'ottobre 2024. Recita negli spettacoli Chœur des amants di Tiago Rodrigues, Lettres non-écrites di David Geselson e Des femmes qui nagent di Émilie Capliez, attualmente in tournée.
MANON PARENT
Manon è originaria di Parigi e vive a Berlino dal 2013. Si è diplomata in danza contemporanea presso il Conservatorio Nazionale Superiore di Musica e Danza nel 2009 e ha ottenuto un diploma in violino classico nel 2010. Nel 2011 è entrata a far parte del Ballet Junior de Genève e nel 2012 ha ottenuto una borsa di studio della commissione Fulbright per studiare Body Mind Centering a New York. Negli ultimi anni ha lavorato come danzatrice, coreografa, cantante, musicista e compositrice con Ioannis Mandafounis (Sing the Positions, One One One, Scarbo, A la Carte... ), Margot Dorléans (Embody collective, Confier), Kareth Schaffer (Unheard of, Cassandra has turned 2, Question of belief), Roni Katz (A Matter of One's own, The End is not an Option), Sergiu Matis (Hopeless, Extinction Room, Unruhe) e Stephanie Thiersch (Hello to Emptiness ). Dal 2014, Manon produce anche musica per il teatro, il cinema e la televisione. Crea il duo di musica sperimentale e pop Machines for calm living assieme a Jean P'ark, seguendo le orme di Red Monky, il loro precedente progetto di performance collaborativa ibrida e femminista basata su pratiche di improvvisazione. Nel 2020, Manon ha vinto la borsa di studio Tanzpraxis del Senato di Berlino. Dal settembre 2023 lavora come artista solista assieme alla Dresden Frankfurt Dance Company.
COLLETTIVO DI TRADUZIONE
MARTINA BENGERT, DANIEL GRAZIADEI, CLIO NICASTRO
Da sinistra a destra: © Sebastian Weiland per Martina Bengert, Claudia Peppel per Clio Nicastro, Martin Geier per Daniel Graziadei. Elaborazione grafica di Kultur Ensemble Palermo.
Composto dalla studiosa di letteratura e di studi culturali Martina Bengert, dalla filosofa e poetessa Clio Nicastro e dallo studioso di letteratura e poeta Daniel Graziadei, il collettivo di traduzionemira a rendere accessibili a un pubblico di lingua tedesca alcune poesie della pensatrice e poetessa italiana Carla Lonzi, collocando queste poesie all'interno del suo lavoro di critica d'arte e attivista femminista. Oltre al lavoro di traduzione comune, pubblicato nel volume Carla Lonzi: Durchdachtes Schach. Gedichte der Jahre 1958 bis 1963, che verrà pubblicato dalle edizioni b_books di Berlino nel 2024, il collettivo ha partecipato a diversi eventi e conferenze accademiche e culturali. Nel giugno 2022 ha organizzato il workshop "Das unerwartete Subjekt. Autenticità, autocoscienza e attivismo in Carla Lonzi" a Berlino, e nel febbraio 2023 Clio Nicastro ha tenuto il workshop "Form insistiert - Anordnungen der An- und Absprache bei Carla Lonzi" a Lipsia assieme a Max Walther.
In vista della pubblicazione della traduzione tedesca di una selezione di poesie di Carla Lonzi, nell'aprile 2023 il collettivo ha potuto svolgere le sue ricerche presso l’Archivio Carla Lonzi a Roma, e nel maggio 2023 ha presentato il progetto e le sue riflessioni sulla traduzione collaborativa a un gruppo internazionale di traduttori e ricercatori in occasione della conferenza "Politics of Translation: Appropriation, Critique, Hospitality" presso il Centro Marc Bloch di Berlino. Questo progetto di traduzione e redazione è stato sostenuto dalla Humboldt-Universität zu Berlin e dalla borsa di studio "Residenza per Traduttori" del "Centro per il libro e la lettura" del Ministero della Cultura italiano.
Sven Keromnes
![Sven Kermons Sven Keromnes](/resources/files/jpg1297/keromnes_sven_portrait_cred_mathilde_segonds-formatkey-jpg-w245.jpg)
Durante la sua residenza, Sven Keromnes si dedicherà al suo attuale progetto di traduzione. Si tratta di una riscrittura dell'Odissea da parte della poetessa tedesca Barbara Köhler, intitolata "Niemands Frau" (Suhrkamp, 2007; "La donna di nessuno"), in cui il posto dei personaggi femminili nell'epica viene messo in discussione nella modalità di un equivoco tumulto testuale. Si tratta di un'opera intermedia, in quanto accompagnata, al momento della pubblicazione, da un CD in cui è possibile ascoltare l'interpretazione vocale di alcuni passaggi da parte di Barbara Köhler. In effetti, il sottotitolo stesso dell'opera punta in questa direzione: si tratta di "canti" ("Gesänge"), il che colloca anche questa odissea ipermoderna, tra le altre, nella scia dell'Inferno dantesco.
Malo Patron
![Malo Patron Malo Patron](/resources/files/jpg1297/portrait_malo_patron_credit_julie_trinkvel-formatkey-jpg-w245.jpg)
La residenza di Malo Patron sarà dedicata all'esplorazione della città attraverso la pratica della scrittura effimera e itinerante. Queste osservazioni prendono forma nelle performance con il gesso: la presenza del linguaggio scritto nelle strade permette di considerare i muri come pagine, i marciapiedi come margini, e di spostare la scrittura e la lettura, entrambe caratterizzate dall'aspetto solitario e silenzioso, in un'esperienza estetica condivisa all'aria aperta. Ci saranno incontri, in particolare con l'italiano, il francese e il tedesco, ma anche ricerche sui materiali di scrittura, cenni alle opere di land art e arte povera presenti nella regione e collaborazioni spontanee per estendere questa esplorazione artistica transdisciplinare alla frontiera delle arti scritte e visive.
La giuria incaricata di selezionare i progetti per il programma di residenza del 2022/2023, è stata composta da:
Antonella Perin, direttrice dei programmi culturali del Goethe-Institut Italia
Hélène Kelmachter, addetta culturale dell’Ambasciata di Francia in Italia
Beatrice Merz, presidenze e direttrice della Fondazione Merz
Costanza Quatriglio, regista e direttrice artistica della sede Sicilia del Centro Sperimentale di Cinematografia
Oscar Pizzo, direttore di EUR Culture per Roma, direttore artistico del Teatro Massimo di Palermo dal 2014 al 2018
Giorgio Vasta, scrittore
Per le residenze che si terranno tra settembre 2022 e luglio 2023, la giuria ha individuato sei progetti proposti dagli artisti seguenti: Charlotte Koch/Ségolène Bulot/Daria Di Bello, Yolenn Farges, Tobias Purfürst & Noam Brusilovsky, Victor Missud e Lea Letzel.
Oltre alle nostre residenze regolari, nel 2023 abbiamo sviluppato un progetto dedicato allo strumento del mandolino, assieme al Conservatorio Alessandro Scarlatti di Palermo: Mandolino Variabile.
Mandolino Variabile
Workshop, masterclass e concerto in occasione di una nuova composizione di Vincent Trollet, eseguita da Florentino Calvo, Caterina Lichtenberg e le studentesse e gli studenti del Conservatorio A. Scarlatti di Palermo, sotto la coordinazione di Emanuele Buzi.![Mandolino Variabile Mandolino Variabile](/resources/files/png136/mandolinenkonzert_hell-formatkey-png-w245.png)
Dal 13 al 15 febbraio si è tenuta la prima parte della residenza, sotto forma di un workshop di tre giorni tenuto da Vincent Trollet e Florentino Calvo per le studentesse e gli studenti del Conservatorio A. Scarlatti di Palermo, sotto la coordinazione del Professore Emanuele Buzi, titolare della cattedra di mandolino.
Dal 2 al 4 maggio si è svolta la seconda parte del progetto, che vedrà il coinvolgimento della mandolinista tedesca Caterina Lichtenberg. Dal 2 al 3 maggio si sono tenute prove comuni in vista del concerto finale, che si è svolto la sera di mercoledì 3 maggio. Il concerto ha alternato momenti per orchestra a plettro, brani per solo e brani per il trio italo-franco-tedesco di mandolinisti di fama internazionale, permettendo di rievocare le origini tradizionali del mandolino per poi dare spazio a un repertorio contemporaneo meno conosciuto. La residenza si è conclusa giovedì 4 maggio con una masterclass di Caterina Lichtenberg per le allieve e gli allievi della classe di mandolino del Conservatorio di Palermo.
Biografie dei docenti e mandolinisti
Caterina Lichtenberg è una delle più importanti mandoliniste classiche del mondo. Cresciuta in Germania, si è diplomata al Conservatorio di Musica di Colonia. Attualmente ricopre il ruolo di professoressa di mandolino classico/liuto soprano presso questa prestigiosa istituzione. Per oltre 20 anni Caterina ha registrato, insegnato e realizzato tournée in tutta Europa, in Giappone, a Taiwan, in Sud America, in Canada e negli Stati Uniti. Ad oggi, Caterina Lichtenberg ha pubblicato 13 album.
Emanuele Buzi, nipote del virtuoso Giuseppe Anedda, si è diplomato presso il Conservatorio de L'Aquila. Collabora con i più importanti enti lirici italiani (La Scala di Milano, il Teatro La Fenice di Venezia, il Teatro Massimo di Palermo). Dal 2008 è titolare della cattedra di mandolino presso il Conservatorio di Musica A. Scarlatti di Palermo.
Florentino Calvo ha studiato al Conservatorio di Argenteuil, principale centro di insegnamento del mandolino in Francia. Si è perfezionato con i maestri Mario Monti e Ugo Orlandi. Come concertista, si esibisce regolarmente come solista in formazioni di musica da camera e con orchestre (TrioPolycordes, Orchestre National du Théâtre de Paris, Orchestre Philharmonique de Radio France). Contribuisce allo sviluppo e all'influenza del suo strumento formando numerosi concertisti e pedagoghi di spicco in Francia e all'estero.
Vincent Trollet inizia a studiare il pianoforte e successivamente la composizione, che approfondisce al Conservatorio di Parigi. Nel 2010 viene ammesso al corso di Informatica Musicale presso l’IRCAM di Parigi. Questa formazione dà vita a una nuova direzione nel suo lavoro, che lo porta ad avvicinarsi alla sperimentazione. Dai numerosi incontri con compositori della sua generazione nasce Ensemble Regards, ensemble dedicato alla musica contemporanea.
Annika Katja Boll e Renaud Mundabi Muyanunu
![Un gioco estremamente pericoloso Un gioco estremamente pericoloso](/resources/files/jpg1284/un-gioco-estremamente-pericoloso-3131-formatkey-jpg-w245.jpg)
Durante la loro residenza, i due artisti realizzeranno un videogioco interattivo. La narrazione sarà ispirata all'esperienza dell'isola siciliana: l'opera sarà costruita raccogliendo materiale sonoro e visivo attraverso strumenti audio e scansioni in 3D. Il progetto combina l'estetica di una realtà astratta digitalizzata con il linguaggio metaforico della narrazione, con l’obiettivo di creare un'esperienza basata sulle nozioni di movimento continuo, disorientamento e non appartenenza a un luogo fisso.
![Un gioco estremamente percoloso 2 Un gioco estremamente percoloso 2](/resources/files/jpg1284/un-gioco-estremamente-pericoloso-1818-formatkey-jpg-w245.jpg)
Renaud Mundabi Muyanunu
Renaud Mundabi Muyanunu è un artista multidisciplinare la cui pratica combina installazioni visive, musica e letture performative. Diplomato alle Beaux-Arts di Marsiglia, ha conseguito il DNSEP presso Villa Arson (Nizza) nel 2023. Il suo lavoro sonoro prende la forma di composizioni che combinano registrazioni sul campo, storie, canzoni e dibattiti, che integra in un immaginario poetico permeato da questioni di identità multiple. Scrive e recita racconti la cui leggerezza formale gli permette di relazionarsi con le questioni sociali e politiche che lo animano. La sua pratica può uscire dal white cube e spostarsi in spazi pubblici, come ad esempio le biblioteche: questo spostamento dà alla lettura un contesto diverso e mette in discussione il luogo in cui l'installazione prende vita.Annika Katja Boll
Annika Katja Boll è un'artista visiva nata a Westerwald, in Germania. Dopo aver completato gli studi di antropologia e psicologia a Göttingen e Ahmedabad, ha studiato arte alla Kunsthochschule di Kassel, prima di trasferirsi in Francia per completare gli studi a Villa Arson (Nizza). Il suo lavoro oscilla tra la realtà virtuale e la realtà visiva che la circonda: fonde i due mondi ricontestualizzando il digitale nello spazio reale e viceversa. Si interessa alla variabilità del significato di un oggetto, cambiandone i materiali o collocandolo in un contesto diverso: crea giardini digitali in cui vengono riportati in vita frammenti di scansioni 3D di piante parzialmente scomparse. Queste passeggiate digitali, una sorta di "cyber-flâneries" o “cyber-wander” in una natura artificiale, mettono a confronto il piacere estetico con la realtà di una natura morente.Altrove / Anderswo / Ailleurs
![Anderswo Anderswo](/resources/files/png148/unbenannt-v3-formatkey-png-w245.png)
Kultur Ensemble Palermo inaugura Altrove/Anderswo/Ailleurs, una residenza di scrittura dedicata ad artiste e artisti che vivono in esilio in Germania e in Francia. Il programma è sviluppato in cooperazione con la Martin Roth-Initiative (Berlino) e l'Atelier des artistes en exil (Parigi, Marsiglia), due organizzazioni che forniscono un accompagnamento quotidiano alle carriere professionali delle artiste e degli artisti in esilio.
Quest'autunno la residenza accoglierà per la durata di un mese la scrittrice, attivista e DJ bielorussa Ludmila Pogodina e il fotografo e regista palestinese nato in Siria Samer Salameh.
La residenza vuole sostenere chi continua a creare facendo i conti con la perdita di una patria culturale, linguistica, geografica ed emotiva, offrendo allo stesso tempo un'occasione di riflessione comune attorno a questi temi. Nel corso della residenza sono organizzati tre incontri che si inseriscono nel programma del Festival delle Letterature Migranti nelle giornate di venerdì 13 e di sabato 14 ottobre. Altrove/Anderswo/Ailleurs è sostenuto dal Fondo Culturale Franco-Tedesco.
Ludmila Pogodina
![Ludmila Pogodina Ludmila Pogodina](/resources/files/jpg1284/ludmila-pogodina_foto-sasha-abuhovich-v1-formatkey-jpg-w245.jpg)
Ludmila Pogodina ha studiato musica, diritto e giornalismo. Inizia a lavorare come giornalista musicale e cinematografica negli anni 2000, principalmente per i media ucraini e bielorussi.
Nel 2011 si esibisce come DJ su richiesta di un club di Minsk, e poco dopo inizia a organizzare le sue feste. Nel 2015, insieme ad alcuni amici, fonda il collettivo artistico #keepminskweird con l’obiettivo di creare uno spazio sicuro per la comunità locale e una piattaforma per parlare di femminismo, ruoli di genere, inclusione e diversità utilizzando una forma fluida di intrattenimento: feste, laboratori artistici, festival - organizzando allo stesso tempo una rete di iniziative locali di base. Dopo il fallimento della rivoluzione bielorussa e la pesante repressione, il collettivo si è sparso tra Polonia, Lituania e Germania, e non è più attivo in Bielorussia. Con il suo lavoro e il suo impegno, Ludmila Pogodina vuole attirare l'attenzione sulla situazione politica in Bielorussia. Attualmente sta lavorando a un romanzo di autofiction su “dittatura, patriarcato e rock'n'roll”. Nel novembre 2022 ha curato il programma speciale “Spotlight: Bielorussia” ed è stata membro della giuria del concorso di film sui diritti umani per il Festival internazionale del cortometraggio Interfilm Berlin.
Pogodina vive a Berlino dall'aprile 2022.
Samer Salameh
![Samer Salameh Samer Salameh](/resources/files/png148/samer-salameh_foto-anthony-seklaoui-for-tank-magazine-v1-formatkey-png-w245.png)
Kultur Ensemble Palermo e Harun Farocki Institut inaugurano una residenza a Berlino per giovani registe e registi del panorama siciliano.
![Harun Farocki Institut Harun Farocki Institut](/resources/files/jpg1284/logo_2-hafi-v1-formatkey-jpg-w245.jpg)
Destinata a registe e registi emergenti in Sicilia, questa iniziativa si inserisce nel programma di residenze artistiche Atelier Panormos, ideato da Kultur Ensemble Palermo nel 2021. Dopo essersi concentrato principalmente sul supporto ad artiste e artisti che operano in Germania e in Francia, il programma di residenza si amplia per accogliere e promuovere l'attività cinematografica siciliana: grazie al solido legame tra il Goethe-Institut e l'Harun Farocki Institut, la celebre istituzione berlinese aprirà le sue porte a un giovane regista italiano per una residenza di tre mesi. Un'occasione unica per giovani registe e registi del territorio siciliano di immergersi in un ambiente internazionale stimolante, abbracciando nuove prospettive creative e creando legami con artisti e professionisti del settore.
Fondato nel settembre 2015, l'Harun Farocki Institut si è affermato come una piattaforma di ricerca sulla pratica visiva e discorsiva del regista e autore tedesco Harun Farocki (1944-2014). L'istituto si dedica inoltre al sostegno di nuovi progetti che esplorano il passato, il presente e il futuro delle culture dell'immagine.
Per questa prima collaborazione, il Goethe-Institut Palermo ha selezionato Filippo Foscarini, classe 1990, ex studente presso la sede siciliana del prestigioso Centro Sperimentale di Cinematografia. Questa scelta si è basata sulla qualità del lavoro del giovane regista, sulla sua affinità con la ricerca d’archivio e sullo stato di avanzamento del suo prossimo progetto, che esplora le zone di confine tra Bosnia Erzegovina, Serbia e Croazia, segnate da forti tensioni geopolitiche. L'accesso all'archivio dell'Harun Farocki Institut sarà una risorsa preziosa per lo sviluppo delle sue ricerche e per la riflessione sul ruolo politico delle immagini in contesti post-bellici. Filippo Foscarini sarà in residenza a Berlino per un periodo di tre mesi, a partire da settembre 2023.
FILIPPO FOSCARINI
![Filippo Foscarini Filippo Foscarini](/resources/files/jpg1284/filippo-foscarini-v1-formatkey-jpg-w245.jpg)
TOBIAS PuRFÜRST E NOAM BRUSILOVSKY
![Noam Brusilovsky und Tobias Purfürst Noam Brusilovsky und Tobias Purfürst](/resources/files/jpg1256/portraet-noam-und-tobias-v1-formatkey-jpg-w245.jpg)
Il drammaturgo teatrale e radiofonico Noam Brusilovsky è nato in Israele nel 1989. Dopo aver frequentato la Thelma Yellin High School of the Arts, si è trasferito a Berlino nel 2012, dove ha studiato regia teatrale presso l'Accademia di Arti Drammatiche Ernst Busch. Mentre era ancora studente, ha diretto i suoi primi radiodrammi per Deutschlandfunk e SWR e ha ricevuto il premio ARD German Radio Play Award nel 2017 per la sua produzione "Broken German". Nello stesso anno, ha completato i suoi studi con la performance solista autobiografica "Orchiectomy Right". L'anno successivo, questa produzione è stata invitata ai festival "Radikal Jung" e "Fast Forward" e lo ha portato ad essere nominato "Giovane autore dell'anno" da Theater heute. Da allora Brusilovsky lavora come autore e regista freelance per diverse stazioni radiofoniche tedesche (Deutschlandfunk, SWR, WDR e rbb). I suoi radiodrammi sono stati trasmessi da tutte le stazioni ARD, hanno vinto numerosi premi e sono stati nominati per diversi riconoscimenti. Oltre al suo lavoro radiofonico, Noam Brusilovsky è direttore teatrale. I suoi progetti di teatro documentario, che hanno partecipato a numerosi festival, sono stati realizzati dal Volkstheater di Monaco, dal Konzerttheater di Berna, dal Sophiensaelen di Berlino e dallo Stadttheater di Klagenfurt.
Tobias Purfürst è un produttore musicale e compositore di Berlino. Pianista classico di formazione, si interessa a processi creativi diversi tra loro. Ha iniziato a studiare architettura all'UdK di Berlino. Dopo un anno di scambio in Islanda, con uno stage presso i Greenhouse Music Studios (Valgeir Siruðsson), si è concentrato sul sound design e sulla composizione di musica sperimentale e per film. Nel 2011 ha studiato presso la Facoltà di Arte e Media (UdK) nella classe di Media art (Prof. Alberto de Campo), dove ha lavorato principalmente su installazioni sonore generative e performance. Durante il periodo trascorso all'UdK, il suo lavoro è stato esposto in diverse mostre collettive e festival, tra cui Ars Electronica (2012), EMAF (2013), Transmediale (2013), Addicted to Random Festival e Halle (2013). Lavora come docente, come freelance per agenzie e in collaborazione con var* artist* nel campo della musica elettronica sperimentale, delle installazioni multimediali, nonché delle composizioni e del sound design per film, video arte e performance.
Victor Missud
![Victor Missud Victor Missud](/resources/files/jpg1256/portrait_victormissud-mathia_coco_riccio_blu-v1-formatkey-jpg-w245.jpg)
Per il suo primo film, il documentario di finzione La forêt de l'espace (2019, Menzione speciale della giuria internazionale al Festival Visions du Réel, IFF Rotterdam, Hors Pistes Centre Pompidou), Victor Missud ha invitato le persone che vivono quotidianamente nelle strade di Parigi, la maggior parte delle quali senza fissa dimora, a immaginare di essere sulla Luna e a inventare la loro vita lontano dalla Terra. Il suo ultimo film, À qui le monde (2023), realizzato nel Benin e co-diretto da Marina Russo Villani, è una favola documentaria che racconta la storia dei coltivatori della pianta del giacinto d'acqua nel Benin, i cui corpi vengono progressivamente invasi dallo stesso organismo che consente loro di essere retribuiti.
A Palermo, Victor Missud si dedica a un lungometraggio in lingua dei segni italiana. In parte documentario, in parte fiction, Laisser l'île (titolo provvisorio) vedrà due attori non udenti e non professionisti interpretare i propri ruoli. Palermo è la terza protagonista del film, con i suoi contrasti architettonici tra palazzi barocchi e condomini del dopoguerra. La residenza di Victor Missud sarà inoltre l'occasione per una ricerca sul suono in vista della colonna sonora del film, in particolare attraverso percussioni e vibrazioni.
Lea Letzel
![Lea Letzel Lea Letzel](/resources/files/jpg1229/portrait_lealetzel-formatkey-jpg-w245-formatkey-jpg-default.jpg)
Yolenn Farges
![Yolenn Farges Yolenn Farges](/resources/files/jpg1229/yolenn_farges_cred_sylvie_leonard-formatkey-jpeg-w245-formatkey-jpeg-default.jpeg)
CHARLOTTE KOCH, DARIA DI BELLO E SÉGOLÈNE BULOT CON IL PROGETTO “WOMEN'S VOICES IN PALERMO"
![Women's voices in Palermo Women's voices in Palermo](/resources/files/jpg1206/cartographie_ig-v22-formatkey-jpg-w245.jpg)
Con il progetto "Women's voices in Palermo" (la voce delle donne a Palermo), le ricercatrici osservano le pratiche culturali e le scale di valori delle donne migranti che vivono nel capoluogo siciliano. L’ipotesi formulata è che la migrazione e la religione, legata alle questioni di genere, definiscano modalità specifiche di vivere lo spazio urbano. A Palermo, le tre ricercatrici entrano in dialogo con diverse associazioni dedicate a varie comunità di donne e, attraverso interviste e l’ascolto delle esperienze vissute, mettono in discussione le strutture di potere attraverso un approccio intersezionale. I risultati del lavoro di Charlotte Koch, Daria di Bello e Ségolène Bulot saranno presentati sotto forma di podcast, dibattiti e discussioni, per dare voce ad alcune delle donne migranti nello spazio mediterraneo.
![Women's voices in Palermo Charlotte Koch, Ségolène Bulot, Daria di Bello](/resources/files/jpg1206/gruppenbild_4-v33-formatkey-jpg-w245.jpg)
CHARLOTTE KOCH
Charlotte Koch è cresciuta a Marburg e vive a Lipsia. Durante gli studi triennali in scienze sociali si concentra sugli studi dell’America latina, per poi interessarsi al femminismo islamico e alla sociologia dell’Islam. Approfondisce il tema del “reflexive curanting” (curatela riflessiva) e studia le molteplici rappresentazioni dell’Islam nell’arte contemporanea. Partendo dal travagliato passato coloniale all’origine dei musei etnografici europei, analizza i discorsi e le pratiche postcoloniali con le quali queste stesse istituzioni si confrontano al giorno d’oggi.
DARIA DI BELLO
Daria di Bello è originaria di Taranto, in Puglia. Si sposta a Lipsia dopo aver ottenuto una laura in filosofia all’Università di Bari. Parallelamente alla sua attività militante, Daria lavora come mediatrice linguistica e culturale, e insegna l’italiano. Si interessa alla migrazione nell’area mediterranea e alla sociologia dell’Islam. Nei suoi lavori, Daria fa dialogare i concetti di “Black Atlantic” e di “Black Mediterranean”, studiando la diaspora africana in una perspettiva storico-marittima.
SÉGOLÈNE BULOT
Ségolène Bulot viene dalla Normandia e vive a Lipsia. Ha studiato linguistica inglese, letteratura e scienze sociali a Caen, in Francia. Durante il suo master a Lipsia, Ségolène si dedica al lavoro educativo con i giovani. Si interessa in modo particolare allo sviluppo e alla messa in pratica di azioni non violente, prendendo come esempio il concetto indiano di "Go Rurban", che mira a colmare il divario tra città e zone rurali attraverso il coinvolgimento delle nuove generazioni.
FLAKA HALITI
![Flaka Haliti Flaka Haliti](/resources/files/png124/unbenannt-v6-formatkey-png-default.png)
La sua pratica artistica si sviluppa attraverso diverse tecniche, in particolare sculture e installazioni che realizza tenendo sempre conto della specificità del luogo nelle quali si inseriscono. L'appropriazione e la riorganizzazione sono le linee guida del suo lavoro, che le permettono di creare nuovi modelli estetici.
Nel 2015 Flaka Haliti ha rappresentato il suo Paese d'origine, il Kosovo, alla Biennale di Venezia. L'artista è stata borsista a Villa Romana a Firenze nel 2017 e ha ricevuto il Premio Ars Viva e il Premio Henkel. Il suo lavoro è stato presentato in mostre individuali presso il mumok - Museum Moderne Kunst di Vienna, S.A.L.T.S. Kunstverein Birsfelden, Kunsthalle Lingen e Kunsthaus di Amburgo. Nell’ambito di mostre collettive, le sue opere sono state esposte al Museum Ludwig di Colonia, alla Kunsthalle di Vienna, al Museum Lenbachhaus di Monaco di Baviera e alla Haus der Kulturen der Welt di Berlino. L'artista crea un dialogo tra i concetti di riorganizzazione e appropriazione: da un lato, lo standard dell'ordine categorico viene rifiutato - dall'altro, si realizza un adattamento alle condizioni esistenti. In questo modo, Flaka Haliti apre un campo poetico per un perpetuo in-between all’interno di in uno spazio dialettico, ibrido e performativo.
SÉBASTIEN THIÉRY E IL COLLETTIVO PEROU CON IL PROGETTO NAVIRE AVENIR
![NAVIRE AVENIR - collettivo PEROU NAVIRE AVENIR - collettivo PEROU](/resources/files/png124/unbenannt-v4-formatkey-png-default.png)
NAVIRE AVENIR (“nave avvenire”) è il progetto di più ampia portata concepito finora dal collettivo. Ha l’obbiettivo di costruire una nave ammiraglia europea per salvare vite umane nel Mediterraneo, pensata come la prima di una flotta europea di dieci imbarcazioni. Il progetto coinvolge oltre mille persone ripartite tra diversi paesi e discipline, e raduna 57 partner tra cui scienziati, scuole, università, collettivi, designer, grafici, performer, architetti, politici, sociologhi, antropologi e ingegneri. Il progetto si sviluppa principalmente a Marsiglia ed è sostenuto dal MUCEM (Museo delle Civilizzazioni dell’Europa e del Mediterraneo, Marsiglia) e dal Centre Pompidou Metz. Il varo della nave AVENIR è previsto nel 2024. Parallelamente, il collettivo PEROU sta inoltre lavorando alla candidatura per iscrivere la pratica dell’accoglienza nelle liste di protezione del patrimonio culturale immateriale dell’UNESCO.
Durante la residenza palermitana, il collettivo si dedicherà ad alcuni aspetti specifici legati alla realizzazione della nave, tra cui gli aspetti giuridici (nozione di accoglienza e creazione di un padiglione marittimo europeo per la nave); quelli legati all’architettura e al design dell’imbarcazione (interni e tipografia); al design della bandiera, e a quelli che i componenti di PEROU definiscono gli “aspetti terapeutici”, legati alla trasmissione dei gesti di primo soccorso e della cura della persona. Sébastien Thiéry lascerà spazio agli altri componenti del collettivo: Nina Chalot & Gabriel di Battisti (designer tessili), Charlotte Cauwer (architetta e disegnatrice), Sina Fakour (tipografo), Marie-José Ordener (cuoco), Elsa Ricq-Amour (terapeuta). Gli incontri del collettivo con le varie realtà palermitane avvieranno una collaborazione rafforzata tra Palermo e Marsiglia attorno a NAVIRE AVENIR.
“L'Avenir è uno strumento pionieristico di salvataggio in mare, la prima nave appositamente progettata per il salvataggio di massa; è un rifugio in alto mare, un edificio dotato di tutte le attrezzature necessarie per l'accoglienza e la cura dei superstiti; è una piazza pubblica mediterranea, uno spazio di vita collettiva dove si afferma la fraternità; è un laboratorio per la ricerca di futuri desiderabili, un luogo da cui creare le navi e l’avvenire che continueranno a esistere.”
Intervista a Sébastien Thiéry: Una nave per l'Europa
MELIKA NGOMBE KOLONGO
![Melika Ngombe Kolongo - "Nkisi" Melika Ngombe Kolongo - "Nkisi"](/resources/files/jpg1157/nkisi_courtesy-of-the-artist-v1-formatkey-jpg-w245.jpg)
Musicista, produttrice e artista visiva, nel suo lavoro NKISI elabora elementi della sua biografia, mescolando ritmi panafricani all’hard techno e a una certa sensibilità punk, assieme a un esplicito impegno politico contro il conformismo. Il suo pseudonimo deriva dalla parola nkisi, diffusa nelle religioni della regione del Bacino del Congo per indicare uno spirito o un oggetto abitato da uno spirito, al quale ci si rivolge per raggiungere una connessione con gli antenati.
Ispirato dalla cosmologia Kongo, NKISI intende la musica come una forma di comunicazione al di là del linguaggio, esplorando l'idea che "sentire è vedere e vedere è reagire/sentire" (K. Kia Bunseki Fu-Kiau, African Cosmology of the Bantu-Kongo, 1980).
Nel 2015, NKISI è stata co-fondatrice del collettivo musicale NON Worldwide, un’etichetta musicale indipendente e insieme un progetto artistico che, favorendo un dialogo tra gli artisti africani della diaspora e dando voce agli emarginati, partecipa attivamente alla ridistribuzione del potere.
Tra i luoghi in cui si è esibita figurano la Tate Modern di Londra, HAU2 di Berlino, il Palais de Tokyo di Parigi, la Haus der Kunst di Monaco di Baviera e il festival Berlin Atonal.
MORGANE TSCHIEMBER
![Morgane Tschiember Morgane Tschiember](/resources/files/png120/morgane-tschiember_credits_morgane-lay-x-jonny-cochrane-for-parfums-chri-v1-formatkey-png-w245.png)
Intese da Morgane stessa come dei rituali, le sue sculture sono testimoni del loro processo di produzione, e mantengono la traccia del fare, del gesto e del respiro, attraverso fasi di trasformazione legate al fuoco.
Morgane modella gli ambienti per rivelare le loro qualità e apre spazi di percezione visiva e fisica sotto forma di installazioni monumentali che invitano alla deambulazione.
Ogni residenza è un'opportunità per Morgane Tschiember per concentrarsi su un materiale specifico, come è stato per il vetro nell’ambito della sua residenza al Cirva di Marsiglia e la ceramica nel Veneto, presso le Nuove/Residency. La Sicilia, Palermo e la Conca d'Oro, risuonano fortemente con il suo lavoro, che durante la sua residenza si dedicherà alla realizzazione di sculture in cera e ceramica.
caner teker
![caner teker caner teker](/resources/files/png113/caner-teker_foto-agustin-farias-formatkey-png-w245.png)
Juliette Minchin
![Juliette Minchin Juliette Minchin](/resources/files/jpg1036/juliette-minchin_foto-wilfrid-gremillet-formatkey-jpg-w245.jpg)
ANDREA LISSONI
![Andrea Lissoni Andrea Lissoni, künstlerischer Leiter des Hauses der Kunst München](/resources/files/jpg1036/andrea-lissoni-maximilian-geuter-formatkey-jpg-w245.jpg)
Andrea Lissoni, PhD, è direttore artistico della Haus der Kunst di Monaco di Baviera da aprile 2020. Già senior curator presso il dipartimento di Arte e Film Internazionale presso la Tate Modern di Londra, e precedentemente curatore presso l’Hangar Bicocca di Milano (2009-2013), è co-fondatore del collettivo artistico indipendente Xing e co-direttore del festival internazionale Netmage di Bologna. Nel 2012 ha co-fondato Vdrome, un programma di proiezioni online per artisti e registi, di cui è tutt’oggi uno dei curatori.
Ha inaugurato il Cinema Programme presso la Tate Modern, un’esposizione che si sviluppa nel corso dell’anno. Ha co-curato il programma dell’inaugurazione del nuovo edificio del museo nel 2016, la Live Exhibition del 2017 e del 2018, la Turbine Hall Commission di Philippe Parreno (2016) e la mostra personale di Joan Jonas (2018). È stato co-curatore della Biennale de l’Image en Mouvement The Sound of Screens imploding organizzata dal centro d’arte contemporanea di Ginevra/OGR Torino nel 2018. Nel 2019 ha contribuito all’inaugurazione internazionale del CCA di Tashkent, primo centro d’arte contemporanea in Uzbekistan, dove ha curato l’esposizione personale di Saodat Ismailova Qo’rg’on Chiroq. Più recentemente, ha curato l’esposizione Bruce Nauman presso la Tate Mordern di Londra (2020-2021), mostra itinerante che verrà successivamente esposta presso il Museo Stedelijk di Amsterdam e all’Hangar Bicocca di Milano).
Chiara Parisi
![Chiara Parisi Chiara Parisi, Leiterin des Centre Pompidou-Metz](/resources/files/jpg1036/chiara-parisi_foto-philippe-lvy-formatkey-jpg-w245.jpg)
Chiara Parisi dirige il Centre Pompidou-Metz da dicembre 2019. Storica dell’Arte, ha ottenuto un dottorato di ricerca presso l’Università La Sapienza di Roma, dove ha insegnato Storia dell’arte moderna e contemporanea, Storia dell’architettura e del design industriale. Dal 2004 al 2011 dirige il Centre internazionale d’Arte e di Paesaggio dell’isola di Vassivière, dando vita a una serie di progetti inediti e realizzando le prime mostre monografiche mai esposte in Francia di una serie di artisti. Nel 2011 è nominata Direttrice dei Programmi Culturali presso la Monnaie di Parigi, dove nel 2014 cura l’esposizione inauguratrice Chocolate Factory di Paul McCarthy, presentata in concomitanza con la scultura monumentale Tree, esposta in Place Vendôme. Nel 2015 seguono le esposizioni di Marcel Broodthears, Take Me (I’m yours) di Christian Boltanski e Hans Ulrich Obrist. Nel 2016, le sale del Settecento della Monnaie presentano le opere di Jannis Kounellis, poi quelle di Bertrand Lavier e di Raymond Hains. La sua direzione artistica si conclude con la personale Not Afraid of Love, la più vasta esposizione di Maurizio Cattelan mai presentata in Europa, che segna la ripresa della produzione dell’artista. Nel 2017 è nominata curatrice presso Villa Medici, dove inaugura un ciclo di esposizioni personali dedicate a Annette Messager, Claire Tabouret e Yoko Ono, Elizabeth Peyton e Camille Claudel, Tatiana Trouvé, Katharina Grosse e Anne Patrick Poirier. È membro di numerosi comitati scientifici, tra i quali quello per il Ministero della Cultura, il Museo Nazionale di Montecarlo e il FRAC (Fondo regionale d’arte contemporanea) Franche-Comté.
Contatto
Bianca Bozzeda
ReferentinKultur Ensemble Palermo
Cantieri Culturali alla Zisa
Via Paolo Gili, 4
90138 Palermo, Italien
Tel.: +39 091 5556815
bianca.bozzeda@goethe.de
kulturensemble_palermo