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Berlinale Blogger 2024
Origano greco, caffè turco, Berliner Schnauze e un lupo

Claudia Schramke
Claudia Schramke | © Sofia Kleftaki/ Goethe-Institut Athen

I manifesti sono stati affissi: la 74a Berlinale ha inizio. La Berlinale Blogger da Atene, Sofia Kleftaki, incontra a Berlino la graphic designer Claudia Schramke per parlare del festival di quest’anno, dei suoi manifesti unici e della vibrante capitale. Il modo in cui Claudia è arrivata alla Berlinale è insolito: un lupo l’ha condotta al Berliner Festspiele.

Di Sofia Kleftaki

Incontro Claudia nel cuore di Wedding per una colazione turca. In mano stringo un mazzetto di origano greco. Lei mi regala un poster della Berlinale: uno scambio equo, direi. La nostra cameriera annusa l’origano e si unisce brevemente a noi, per illustrarci i suoi vari impieghi come rimedio naturale. La ascoltiamo con attenzione prima di dedicarci alla Berlinale. Davanti a un Menemen caldo, ciambelle al sesamo e un caffè turco, Claudia mi racconta come è arrivata alla Berlinale e da dove è nata l’ispirazione per il design dei manifesti di quest’anno.

L’orso, simbolo caratteristico di Berlino e della Berlinale, non solo rappresenta la città, ma è anche il premio del Festival e nel corso degli anni ha sempre fatto parte del key visual.

L’orso rappresenta Berlino ed è quindi di fatto una parte importante della Berlinale. Ciò è evidente fin dai grandi manifesti nei quali l’agenzia svizzera Velvet ritraeva l’orso per le strade della città: un orso che esce dalla metropolitana, un altro che guarda dalla Porta di Brandeburgo. Un omaggio creativo alla città. Tuttavia, l’orso non è sempre stato la grande star dei manifesti della Berlinale. Nei primi decenni, infatti, i manifesti erano disegnati da Volker Noth, un artista che creava motivi grafici e fotomontaggi molto originali: colorate metafore visive dei film e del cinema, che mostravano pellicole e rappresentazioni astratte di persone.

Dal 2021 sei tu che disegni i manifesti. Com’è accaduto?

Una mia cara amica, Verena von Stackelberg, ha fondato nel 2017 il cinema Wolf a Neukölln. In quell’occasione ho disegnato un lupo su una finestra che ho trovato e gliel’ho regalato per l’inaugurazione. Questo lupo ancora oggi è appeso nel bar del cinema ed è praticamente diventato una sorta di logo. Da allora faccio parte del “branco”. Verena, che fa parte del comitato di selezione dei film del festival, ha convinto nel 2020 i direttori della Berlinale, Carlo Chatrian e Mariette Riesenbeck, a invitarmi ad un colloquio per presentare il mio progetto grafico del poster per l’edizione 2021 della Berlinale. Ero molto emozionata e ho fatto tutto il possibile per realizzare un buon progetto. Era la prima volta che realizzavo un progetto così grande. Nel poster della Berlinale di quest’anno sono raffigurate diverse parti del corpo dell’orso. Come è nata questa decisione creativa?

L’idea è nata dal desiderio di presentare le diverse prospettive della Berlinale in modo innovativo. La decisione di mostrare diversi frammenti dell’orso, come in una sorta di puzzle, voleva simboleggiare la poliedricità della città di Berlino stessa, ma soprattutto della Berlinale. Mi emoziona e mi affascina il fatto che di volta in volta si possa vedere solo una parte dell’orso, mentre il resto è lasciato all’immaginazione! Inoltre, in questo modo l’orso o l’orsa si avvicina moltissimo a noi. Con il suo carattere aperto e socievole, estremamente curioso, simboleggia lo scambio e l’incontro che rendono il festival così importante e apprezzato. Tuttavia, ha anche gli artigli e non se ne rimane inerte quando vede ingiustizie o sofferenze e, come la Berlinale, si batte per le minoranze oppresse. Per me è sempre importante lavorare non solo al computer, ma soprattutto creare con le mani. Per tutti questi motivi, ho impresso singolarmente ogni pelo del mantello dell’orso, utilizzando timbri che ho ricavato da gomme da cancellare. Nel 2023, l’orso era assente e l’attenzione visiva era rivolta al pubblico.

Esattamente, per la 73a edizione della Berlinale è stato esplicitamente richiesto che non ci fosse l’orso. L’­orso degli anni precedenti aveva un’importanza tale che i manifesti avrebbero dovuto raffigurare qualcos’altro. Il compito era quello di mostrare il legame tra Berlino e la Berlinale, di presentare la città come un luogo speciale per il cinema. È stato un viaggio affascinante. Prendendo ispirazione dalle tecniche di stampa tradizionali fino alla grafica digitale, ho cercato di rappresentare le personalità tipiche di Berlino in tutta la loro diversità. La gente di questa città, la sua varietà e i suoi contrasti, sono ciò che rende Berlino così unica. La sfida è stata quella di rappresentare graficamente questa diversità, compresi, naturalmente, i diversi colori della pelle, le persone giovani e anziane con diverse condizioni fisiche e il tentativo di rappresentare una sessualità non binaria.
Colazione turca

Colazione turca | © Sofia Kleftaki/ Goethe-Institut Athen

Cosa rende Berlino così speciale per te?

La mentalità berlinese, così burbera e schietta, è quello che cerco di riflettere anche nei miei lavori. Adoro il dialetto berlinese. I berlinesi sono spesso semplicemente onesti, senza inutili cortesie. Ti offrono un panino con un semplice “Willst ne Schrippe? (vuoi un panino)”: una domanda che sottolinea non solo il fascino di Berlino, ma anche l’autenticità di questa città.
 
Fondi di caffè “berlinalesi”

Fondi di caffè “berlinalesi” | © Sofia Kleftaki/ Goethe-Institut Athen

Alla fine della nostra colazione, chiedo a Claudia di leggere i fondi del caffè “berlinalese” per me ed ecco che vede persone e un pubblico eterogeneo riempire le sale dei cinema!

Dopo la colazione, camminando sotto la pioggerellina lungo la strada che costeggia il fiume, osserviamo meglio gli otto poster. Vedo una pelliccia soffice, artigli affilati, uno sguardo sincero, ma anche una natura amichevole e il tipico atteggiamento determinato. I manifesti catturano meticolosamente l’anima di Berlino, mostrando la diversità e la vitalità urbana della città. Un omaggio alle persone che rendono Berlino ciò che è: inconfondibile, onesta e unica.

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