100 anni di Bauhaus
La festa del Bauhaus
Bauhaus-Museum Weimar – Area espositiva “Mies van der Rohe” | © heike hanada laboratory of art and architecture 2019 / Foto: Andrew Alberts
Da Weimar, dove nacque il movimento nel 1919, a Rotterdam, da Tel Aviv a Chicago, il Bauhaus fu un fenomeno globale e il suo centenario viene celebrato con mostre ed eventi in tutto il mondo, sia con iniziative di privati sia di importanti istituzioni.
Von Elisa Costa
Tre nuovi musei in Germania
Bauhaus-Museum, Weimar | © heike hanada laboratory of art and architecture 2019 / Foto: Andrew Alberts Solo in Germania l’anniversario ha meritato la costruzione di ben tre nuovi musei, rispettivamente nelle tre città simbolo e sede della scuola fondata da Walter Gropius: Weimar, Dessau e Berlino. Il 6 aprile è stato inaugurato il Bauhaus Museum a Weimar, progettato dalla architetto tedesca Heike Hanada; a settembre aprirà i battenti il nuovo Bauhaus Museum Dessau, disegnato da addenda architects, un giovane collettivo di Barcellona; infine nel 2022 aprirà a Berlino un nuovo edificio del Bauhaus-Archiv / Museum für Gestaltung, ben 6.200 metri quadri progettati da Volker Staab che si vanno ad aggiungere all’edificio originario di Walter Gropius.Mostre internazionali
Bauhaus imaginista – Luca Frei, Model for a Pedagogical Vehicle, 2017 | © Karl Isakson Tra le mostre più significative bauhaus imaginista, nata proprio dall’unione delle tre città, racconta i rapporti tra la scuola nata in Germania e i movimenti di avanguardia nel resto del mondo. Il progetto è nato nel marzo del 2018 e, da allora, ha indagato i rapporti transazionali della scuola e le sue influenze fino ad oggi. A seguito di mostre, simposi, laboratori che si sono tenuti a Hangzhou, Kyoto e Tokyo, San Paolo, Lagos, Delhi, New York e Mosca in collaborazione con i Goethe-Institut e partner locali, ne è nata una mostra internazionale in quattro capitoli, ciascuno dei quali basato su uno specifico tema riguardante il Bauhaus. Per avere un’idea di tutti gli eventi in corso, il sito di riferimento del centenario è bauhaus100.com.Un maggio di eventi a Roma
Anche a Roma il Goethe-Institut, in collaborazione con Università, Accademie e spazi espositivi, rende omaggio al Bauhaus, partendo dal suo elemento originario: l’essere principalmente una scuola. Ecco perché gli eventi in programma, per ripensare l’attualità della didattica del Bauhaus, prevedono la diretta partecipazione degli studenti. Ad essere al centro del primo appuntamento romano, il 16 maggio, sarà però uno degli aspetti meno studiati del movimento: la presenza delle donne, sia come insegnanti sia come studentesse. Bauhaus: l’avanguardia era anche femminile, con un seminario e una serie di documentari, ci racconterà di personaggi quali Anni Albers, Gertrud Arndt, Otti Berger, Marianne Brandt, Benita Koch-Otte, Gunta Stölzl, Lily Reich e Ella Bergmann-Michel che, assieme a tante altre, animarono con le loro idee e opere le aule della scuola.Manifesto realizzato per la mostra 100 Bauhaus: l’eredità in un manifesto | © Rome University of Fine Arts, 2019 Dal 20 al 24 maggio, presso il Pastificio Cecere si terrà invece la mostra 100 Bauhaus: l’eredità in un manifesto. I protagonisti della mostra sono gli studenti di Graphic Design della RUFA – Rome University of Fine Arts, che hanno creato a mano i manifesti, utilizzando le tecniche di esplorazione del Bauhaus. Forma, materia e colore si sono espressi qui direttamente nella manualità del laboratorio. Nell’ambito della mostra, il 22 maggio si terrà anche una lectio magistralis del critico d’architettura Luigi Prestinenza Puglisi.
Dal 28 maggio al 20 giugno presso Sala 1, si terrà invece la mostra Ripensare la materia – Reassessing Material – Materie Neu Denken. L’esposizione nasce da una originale e inedita collaborazione tra la Bauhaus-Universität di Weimar, Sala 1 Centro internazionale d’arte contemporanea, Sapienza Università di Roma – Facoltà di Architettura, AMA e Goethe-Institut Rom. Ripensare la materia – Christoph Haupt | © Florian Wehking L’iniziativa viene presentata in cinque diverse località: Barcellona, Khulna (Bangladesh), Roma, San Diego (USA) e Berlino. Si tratta di un progetto che supera i limiti tra arte e ingegneria e dimostra la ricchezza e la complessità dei materiali di scarto, ripensandone il loro potenziale estetico, narrativo ed energetico. Ogni opera in mostra è concepita per essere nomade e può essere trasportata in una valigia e, al fine di aumentare la consapevolezza dei nostri modelli di consumo, la mostra presenta anche una serie di poster con informazioni dettagliate sulle modalità grazie alle quali i rifiuti vengono riciclati o smaltiti. Infine un gruppo di giovani artisti realizzerà delle opere in situ con materiali recuperati e artefatti giornalieri di Roma.
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